mercoledì 23 novembre 2011

INTERVISTA DEL NOSTRO PRESIDENTE ALESSIO ALL'INDISCRETO

E’ stato un nome, un semplice nome, a mettere in subbuglio il mondo del calcio marchigiano. Quello dell’ex Assata Shakur, squadra militante nel girone E di terza categoria, che da due settimane, dopo una serie di peripezie giudiziarie, si è trasformata in “Konlassata”. Tutto nasce da una comunicazione da parte della Questura al comitato provinciale Figc con la quale aveva richiesto l’immediata modifica del nome societario, ritenuto di ispirazione terroristica.
Secondo la Questura infatti, Assata Skaur non era un attivista americana di colore, sinonimo di lotta nella Usa di Martin Luther King, ma più semplicemente una terrorista.
Pertanto o l’Assata cambiava il suo nome oppure poteva ritenersi fuori dai giochi.
Con noi, il Presidente Alessio Abram . “La società nasce nel 2001 – spiega – come associazione antirazzista per poi trasformarsi in Polisportiva (2003). Il primo grande evento che la società ha organizzato in rete è il Mundialito antirazzista in collaborazione con la Fare (Football Again Racism Europe). Attraverso lo sport infatti, abbiamo sempre cercato di trasmettere quei valori della fraternanza e dell’uguaglianza che devono essere alla base del nostro vivere civile. Lo scorso anno abbiamo vinto il campionato di serie B amatoriale organizzato dalla Sportware e, al termine della vittoriosa stagione, abbiamo deciso di tentare l’avventura federale di terza categoria.
Non è stato facile all’inizio, considerando le problematiche relative ai tesseramenti dei nostri giocatori, quasi tutti sudamericani. Ma il nostro intento era chiaro, promuovere un calcio diverso e solidale. Per questa ragione abbiamo introdotto anche il Terzo Tempo, tipico del rugby. Al termine di ogni gara offriamo ai nostri avversari una merenda e stringiamo loro la mano, qualunque sia il risultato finale. Ovvio che scendiamo in campo sempre per vincere, ma il risultato è l’ultimo dei nostri pensieri.Le nostre priorità sono indirizzate al rispetto degli avversari e alla trasmissione dei nostri valori”.
Tornando alla vicenda del nome, Abram fa sapere di “aver avviato un’azione legale a nostra tutela, che sta seguendo personalmente l’avvocato Contucci di Roma, massimo esperto in diritto dello sport. Abbiamo scelto per ora il termine “Konlassata” e abbiamo già presentato contemporaneamente ricorso interno, cui seguirà quello al Tar e Procura della Repubblica se necessario. L’unico sconveniente è il costo di queste azioni legali e a tal proposito abbiamo lanciato la campagna “Un euro per l’Assata”, in modo tale da poter continuare la nostra battaglia"
La squadra intanto ha ottenuto il primo punto in campionato contro il Varano due sabati fa, perché in fondo la Konlassata, chiede solo di poter giocare e di farlo con il proprio nome

LINK DELLA RIVISTA L'Indiscreto

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